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domenica 27 maggio 2007

Costi di estinzione: ombudsman condanna la Banca di Legnano

di giuseppe.d'orta

Lo scorso 15 maggio, l'ombudsman bancario ha condannato la Banca di Legnano - Gruppo Bpm - a rimborsare al cliente la somma di 550 euro addebitata come costo per il trasferimento titoli in occasione dell'estinzione del rapporto. Il Giurì ha imposto alla banca di rimborsare anche i 32 euro addebitati come spese di estinzione del conto corrente. Avevamo già fatto notare in questo articolo come non pochi istituti addebitassero ancora tali spese, soprattutto quelle per il trasferimento dei titoli, nonostante fossero state abolite sin dal 12 agosto 2006. Il provvedimento dell'ombudsman bancario ribadisce l'illegittimità del comportamento di alcune banche. Chiunque si fosse visto addebitare somme non dovute, quindi, può prima reclamare presso la banca e poi, in caso di risposta negativa o assente, rivolgersi all'ombudsman bancario con le modalità indicate nell'articolo.

Fonte: http://www.investireoggi.it/approfondimenti-finanza/index.php?pag_id=40&a_id=21

Controlli periodici della glicemia per gli "over 40"


Superati i 40 anni, non esiste modo migliore per combattere il diabete che tenerlo sotto controllo attraverso test periodici, su tutti l'esame della glicemia. Perché è proprio quando la malattia è agli esordi, vale a dire quando non dà ancora alcun sintomo, che è più importante individuarla. Basti pensare che il 33% dei diabetici italiani non sa di esserlo, salvo accorgersene solo quando non sopravvengono i tipici e pericolosi effetti collaterali.Se i controlli periodici della glicemia sono consigliati a tutti gli italiani che hanno passato la soglia dei quarant'anni, "per le persone sovrappeso o obese, e per chi ha già in famiglia parenti con il diabete di tipo 2, diventano necessari", ha spiegato Illidio Meloncelli diabetologo del centro di diabetologia di San Benedetto del Tronto. Altro fattore importante da tenere sotto controllo è l'attività fisica, che se fatta con regolarità, "può far bene né più né meno che i farmaci".


Tè verde anticancro, ora lo dice anche la scienza


La scienza dà il via libera alle proprietà terapeutiche del tè verde, nella terapia contro il tumore della prostata. Un componente di questa pianta fondamentale nella millenaria medicina cinese, combinato con basse dosi di inibitori dell'enzima COX-2, avrebbe il potere di rallentare lo sviluppo di questa forma di cancro maschile.La scoperta si deve a una ricerca appena pubblicata sulla rivista "Clinical Cancer Research", realizzata dalla University of Wisconsin-Madison degli Stati Uniti. Gli esperti americani hanno dimostrato l'effetto sinergico di un polifenolo contenuto nel tè verde e di principi attivi come il celecoxib, un inibitore dei COX-2. A questo punto, stando alle speranze manifestate di uno degli autori, le possibilità di arrivare a un trattamento preventivo si fanno più concrete.


Troppo alcol nel weekend? Sale il rischio cancro al seno


Troppo alcol fa male. Se poi è concentrato in un periodo ristretto di tempo come il weekend, fa anche peggio. Soprattutto alle donne, che vedono aumentare le probabilità di sviluppare un cancro al seno. È il risultato di uno studio danese pubblicato sullo "European Journal of Public Health" e condotto su 17.647 donne over 44. Le sbronze del weekend, insomma, sono doppiamente pericolose: "Dopo i due-tre drink al giorno", spiegano i ricercatori del Centro per le ricerche sull'alcol danese, "il rischio di ammalarsi di tumore alla mammella aumenta del 2% a ogni bicchiere in più. E se le bevute si concentrano in un breve periodo come il fine settimana il rischio diventa del 4% a bicchiere".Il quantitativo di alcol raccomandato dai medici per il sesso femminile è di massimo 14 drink a settimana. "Bere dai 22 ai 27 drink fa aumentare le probabilità di cancro al seno del 130%. E le donne che concentrano le bevute in un solo giorno a settimana vedono aumentare i rischi del 55%". La spiegazione risiede nella capacità dell'alcol di aumentare i livelli di estrogeni nell'organismo. E gli ormoni femminili sono tra i riconosciuti responsabili dell'insorgenza del tumore al seno.