Soldi Denaro
Guadagnare Denaro su Internet e Creare Rendite con Google

Guadagnare
Fare Soldi e Guadagnare con BLOG e MiniSiti
Web Marketing
Segreti per Fare denaro e persuadere su Internet

Seduzione Sesso
Tecniche di seduzione rapida e comunicazione per ogni sesso

PNL Ipnosi
Raggiungi l'eccellenza con i segreti dei più grandi geni
Dieta Peso
Dimagrire e Controllare il Peso con le Regole dei Magri Naturali

Borsa Opzioni
I segreti per Investire e guadagnare soldi nel Trading

Posizionamento Seo
La formula segreta per essere primi su Google Adwords
Comunicazione
Strategie per migliorare le relazioni e la comunicazione
AUTOSTIMA.NET: PNL E CRESCITA

mercoledì 25 aprile 2007

LATINOAMERICA Messico: 67 giornalisti assassinati

Di Teodoro Renteria Arroyave Vice Presidente FELAP (federazione latinoamericana giornalisti)

Con l'ultimo proditorio assassinio del compagno collega Amado Ramírez Dillanes corrispondente di Televisa da Acapulco e conduttore del notiziario locale Al Tanto dell'emittente Radiorama a tutt'oggi si contano 67 giornalisti assassinati dal 1983 e rappresenta, per vergogna delle autorità, il crimine mortale numero 33 dal 2000 al 2007, in cui si afferma falsamente che è arrivato prima il "governo del cambiamento"e dopo il successore, obbligatoriamente del Pan.Da quando si è incrementato questo fenomeno sociale, che colpisce direttamente la società che ha diritto ad essere ben informata, il giornalismo organizzato nella Federazione di Associazioni di Giornalisti Messicani (FAPERMEX) e nella sua analoga regionale, la Federazione Latinoamericana di Giornalismo (FELAP) ha chiesto semplicemente giustizia, che se vi fosse stata da parte delle autorità, ovviamente avrebbe capovolto il lacerante fenomeno sociale. Tuttavia, nonostante la gravità della situazione che oggi sacrifica un membro della più influente impresa di comunicazione dell'America latina, Televisa, non abbiamo meritato neanche un maggior appoggio alla nostra denuncia da parte della cosiddetta grande stampa. Che oggi preferiscono addirittura citare organizzazioni straniere come Reporter senza frontiere, la società interamericana di stampa e il giornale El Dia della Repubblica Domenicana piuttosto che le nostre associazioni nazionali e regionali per quel che riguarda le nostre denunce e la nostra permanente esigenza di giustizia. In pieno centro, nel noto Porto di Acapulco, stato di Guerrero, dove ultimamente la criminalità organizzata è insorta in modo scandaloso per la disputa della piazza fra due cartelli: quello del Golfo e quello di Sinaloa, il collega e rispettato professionista Amado Ramírez Dillanes corrispondente di Televisa e titolare del notiziario locale di Radiorama, immediatamente dopo aver terminato l'edizione notturna del suo giornale radio, quando usciva dalla sede della rete radiofonica è stato raggiunto da quattro colpi, sparati da due sicari che lo aspettavano. Uno solo ha sparato contro la sua vittima. Tre proiettili hanno colpito la testa e uno la schiena del giornalista, che ancora trovava la forza per scendere dal suo veicolo e arrivare ad un hotel vicino per chiedere aiuto, dove alla fine è crollato senza vita. Amado Ramírez Dillanes è morto a 50 anni. Stando al capo della Polizia Preventiva di Acapulco, Humberto del Valle Enoc, l'assassinio è avvenuto tra le 19 e le 19,10 di venerdì scorso ed il sicario ha utilizzato una pistola calibro 38 super. Come sempre le autorità hanno fatto dichiarazioni a cose fatte: il segretario generale del Governo di Guerrero, Armando Chavarría Barrera, oltre a lamentarsi per l'assassinio del giornalista ha ammesso che nell'ultima settimana si è registrata una nuova ondata di violenza, per cui chiederà un incontro col Governo federale per affrontare il problema. La domanda è perché solo ora hanno preso la decisione di rivolgersi all'Esecutivo Federale? e poi, addirittura con grande faccia tosta ha dichiarato di non sapere che il giornalista aveva ricevuto delle minacce nei mesi scorsi. Per questo è importante ricordare che il 6 febbraio, tempo dopo l'assassinio di sette persone - un agente del Pubblico Ministero della Corte Comune, quattro poliziotti ministeriali e due segretari - si è saputo di un messaggio captato dalla rete di comunicazione del sistema C4 delle forze di sicurezza di Acapulco, Guerrero, il quale avvertiva: "e adesso ne facciamo altri ventuno: un giornalista e poi altri venti ". E nessuno ci ha fatto caso! Per tutta questa situazione di vergognosa impunità su tutti gli assassini dei giornalisti e l'assenza di azioni preventive, situazioni che abbiamo sempre denunciato come metodi sicuri per indebolire le libertà di stampa e di espressione, tutti noi siamo uniti alla denuncia unificata di FAPERMEX e della FELAP che presiedono rispettivamente il collega José Antonio Calcáneo Collado e l'argentino Juan Carlos Camaño. Mai più assassini di giornalisti, signor presidente Felipe Calderón Hinojosa!

Fonte: ALAI

Ecomafie: Pechino è la nuova meta

di Redazione (redazione@vita.it)

Dall'Italia ogni anno svaniscono 26 milioni di tonnellate di rifiuti

Ogni anno in Italia ''svanisce nel nulla'' una quantita' enorme di rifiuti, almeno 26 milioni di tonnellate, circa il 25% del totale prodotto: una montagna di spazzatura alta come il Gran Sasso (2.600 metri). Sono le cifre del dossier Ecomafie di Legambiente presentato oggi secondo il quale il business della ''Rifiuti spa'' cresce in un anno del 38%.
Da questo fronte pero' arrivano anche notizie positive: il 2006 e' l'anno dei record, per il numero d'inchieste (18), di arresti (126) e di persone denunciate (417), grazie allo strumento fornito alle forze dell'ordine e alla magistratura dall'introduzione del delitto ambientale di organizzazione di traffico illecito di rifiuti (previsto dall'art. 53 bis del ''decreto Ronchi'', oggi sostituito dall'art. 260 del Codice dell'ambiente).
Dalla sua entrata in vigore, nel 2002, fino a marzo 2007, le forze dell'ordine hanno concluso 70 inchieste in tutta Italia (si salva solo la Valle d'Aosta) con 463 trafficanti arrestati, 1.594 persone denunciate, 453 aziende coinvolte. Nella classifica per numero di infrazioni alla normativa sui rifiuti primeggia la Campania (448 reati, pari al 10,2% del totale nazionale, era la seconda regione nel 2005), seguita dalla Sicilia, che sale dal quarto posto (426 infrazioni, 9,7% del totale) e dalla Puglia, regina della classifica dello scorso anno (410 reati, 9,3% del totale). Il Veneto scende al sesto posto della classifica (era terza). Un discorso a parte meritano i traffici internazionali.
L'Agenzia delle Dogane ha sequestrato nel 2006 circa 286 container con oltre 9.000 tonnellate di rifiuti. La Cina si conferma meta privilegiata dei traffici illeciti provenienti dai paesi industrializzati. Un vero affare per le imprese: lo smaltimento legale di un container di 15 tonnellate di rifiuti pericolosi costa infatti circa 60mila euro, per la stessa quantita' il mercato illegale d'Oriente ne chiede solo 5.000. Piu' del 90% dei rifiuti esportati in Cina finisce nei villaggi della costa, dove, senza alcuna precauzione, viene recuperato il possibile. Tra le mete dei traffici illegali anche India, Siria, Croazia, Austria, Norvegia, Francia e alcuni paesi del Nord Africa.

Fonte: www.vita.it

Bill Gates finanzia una banca dati sulla biodiversità

di Redazione (redazione@vita.it)

Storica impresa per salvare la diversità delle 21 più importanti colture, incluse molte “colture orfane” – colture di fondamentale importanza spesso trascurate dalla ricerca agronomica moderna

Riconoscendo che la lotta contro la fame non può essere vinta senza salvare la biodiversità di colture in rapida estinzione, il Fondo Mondiale per la Diversità delle Colture e il suo partner, la Fondazione per le Nazioni Unite, hanno annunciato oggi un'iniziativa congiunta per preservare le sementi delle 21 colture più importanti per l'alimentazione a livello mondiale. La Fondazione di Bill e Melinda Gates stanno sponsorizzando l'iniziativa con un finanziamento di 37,5 milioni di dollari, il più grande che sia mai stato fatto per la conservazione della biodiversità dei semi; finanziamento che include 7,5 milioni di dollari congiuntamente stanziati dal Governo Norvegese. Fra le colture da preservare si trovano molte delle così dette “colture orfane” – colture particolarmente importanti per i poveri ma ampiamente dimenticate dalla ricerca agronomica moderna, nonostante il bisogno di creare varietà più nutrienti e produttive.
Cary Fowler, Direttore del Fondo ha dichiarato: “Questa iniziativa consentirà di salvare le più importanti collezioni di Paesi in via di sviluppo contenenti le 21 colture più importanti per l'alimentazione a livello mondiale. L'iniziativa preserverà collezioni a rischio nei paesi poveri e ne documenterà la sorprendente diversità, consentendo l'utilizzazione di tale diversità al fine di rispondere ai bisogni alimentari dei poveri.” L'iniziativa inoltre aiuterà a sostenere l'attuazione del nuovo Trattato Internazionale sulle Risorse Fitogenetiche dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura.
Questo sforzo senza precedenti salverà più del 95 per cento della diversità di colture in via di estinzione, che sono contenute nelle banche di germoplasma vegetale dei Paesi in via di sviluppo. Molte di queste banche ricevono finanziamenti insufficienti e sono in cattivo stato. Inoltre sarà finanziato un complessivo sistema universale di banche dati, che consentirà ovunque ai costitutori di nuove varietà vegetali di ricercare nelle banche di germoplasma in tutto il mondo le caratteristiche specifiche per combattere nuove malattie e per fare fronte ai cambiamenti climatici.
“Ogni sforzo per aiutare milioni di agricoltori e le loro famiglie a superare la povertà e la fame dipende in parte dalla sicurezza alimentare,” ha detto Sylvia Matthews Burwell, presidente del Programma Mondiale per lo Sviluppo della Fondazione Gates. “Ma se non vengono preservate le basi del nostro sistema di produzione alimentare, vale a dire la diversità genetica di ciascuna coltura, in particolare quelle importante per i poveri ma ampiamente dimenticate dalla ricerca agronomica moderna, non ci può essere sicurezza alimentare. Noi rivolgiamo un invito affinché altri si uniscano a noi al fine di assicurare questa risorsa di valore incommensurabile.”
Timothy E. Wirth, presidente della Fondazione per le Nazioni Unite, ha dichiarato: “Dando accesso alle informazioni genetiche sulle colture, i costitutori di nuove varietà vegetali in tutta l'Africa potrebbero essere in grado di sviluppare, a partire dalle loro colture, varietà che crescono in differenti condizioni climatiche. Investire in questo futuro può aiutare ad evitare danni catastrofici ad alcuni sistemi agricoli causati dai cambiamenti climatici. Non soltanto questa partnership aiuterà a combattere la fame ed a proteggere la diversità fitogenetica delle colture, ma aiuterà le Nazioni a fronteggiare i cambiamenti climatici.”
La diversità fitogenetica che si trova in ciascuna coltura costituisce la materia prima che consente ai costitutori di nuove varietà vegetali ed ai contadini di sviluppare varietà più produttive, nutrienti e resistenti a condizioni esterne non favorevoli. La diversità fitogenetica è inoltre fondamentale per adattare con successo le colture ai cambiamenti climatici, fornendo la materia prima per nuove varietà che sono “pronte al clima”. Gran parte di questa diversità, contenuta nelle banche fitogenetiche dei paesi in via di sviluppo, è minacciata da decenni di finanziamenti insufficienti, così come dalle guerre e da disastri naturali.
“È di fatto impossibile esagerare l'importanza della diversità delle colture. Essa è parte vitale della soluzione a molte delle grandi sfide universali, dalla conservazione dell'ambiente ai cambiamenti climatici ed alla sicurezza alimentare,” ha detto il Ministro per lo sviluppo internazionale norvegese Erik Solheim. “In parole povere, è la diversità delle colture che ci consente di produrre alimenti, e questa partnership con la Fondazione Gates fornisce un'opportunità di far fronte ad un gran numero di sfide riguardanti la sicurezza alimentare per lungo tempo in futuro.”

Una Dimora per le Colture OrfaneUna Banca Dati sulle Sementi per i Contadini di Tutto il MondoFra le 21 colture che sono state incluse con priorità nell'iniziativa finanziata dalla Fondazione Gates si trovano molte “colture orfane”. Pur essendo particolarmente importanti per i poveri, queste colture sono state ampiamente trascurate dalla scienza moderna e dalla ricerca agronomica applicata, nonostante il bisogno di varietà più produttive e più nutrienti. Alcune culture orfane, come l'igname, non si riproducono attraverso i semi, ma devono essere riprodotte con altri metodi, a partire da talee, radici, o da colture cellulari che rendono la loro conservazione più costosa e complessa.
Di conseguenza, l'iniziativa finanzierà la ricerca di tecniche di conservazione più economiche per tali colture, inclusa la cassava, la patata, la patata dolce, l'igname, il taro e la noce di cocco. Ci si aspetta che queste nuove tecnologie riducano i costi di conservazione del 75 per cento e che migliorino la sicurezza delle collezioni delle suddette colture.
L'iniziativa trasformerà inoltre le comunicazioni fra costitutori di nuove varietà vegetali e contadini in tutto il mondo. Essa finanzierà un sistema di banche dati che includeranno 4?000?000 di campioni, più di 2?000 specie e più di 150 colture — corrispondenti all'ottantacinque per cento della diversità di tutte le colture agricole. L'iniziativa finanzierà lo sviluppo di un aggiornato sistema di software per la gestione delle banche del germoplasma, l'inclusione di almeno 100?000 nuovi campioni nel database, e la valutazione di almeno 50 collezione che richiedono urgente attenzione per la scoperta di almeno 100 differenti caratteristiche — portando così allo scoperto risorse fitogenetiche che oggi sono sconosciute.
“Questo è il più grande finanziamento che sia mai stato stanziato per la conservazione della diversità delle colture. Ora possiamo prevedere un tempo nel quale le colture orfane avranno sicura dimora e i costitutori di nuove varietà vegetali in tutta l'Africa avranno accesso alle stesse informazioni che sono disponibili ai loro colleghi in Europa ed in Nord America,” ha dichiarato Fowler.
La nuova iniziativa assicurerà inoltre che i paesi in via di sviluppo ed i centri di ricerca agricola internazionale possano inviare al meno 450?000 campioni distinti di semi al “Svalbard Global Seed Vault”. Scavato nel permafrost artico a Svalbard, in Norvegia, questo deposito che sarà usato come ultima risorsa per la conservazione della diversità delle colture, sarà inaugurato nel marzo 2008.
In fine, 15 milioni di dollari – facenti parte del totale stanziato – andranno ad integrare il capitale del Fondo, la cui rendita sarà utilizzata per il mantenimento delle collezioni di 21 delle più importanti colture.
“Le operazioni di recupero e salvataggio sono solo all'inizio. Il capitale del Fondo assicurerà per sempre il mantenimento in buone condizioni e la disponibilità di queste collezioni,” ha aggiunto Fowler.
Il Fondo Mondiale per la Diversità delle Colture è l'unica organizzazione internazionale con il mandato mondiale di supportare la conservazione e la disponibilità perpetua della diversità delle colture. La costituzione del capitale del Fondo e le rendite da esso generate assicureranno per sempre la conservazione e l'uso di molte colture importanti per la sicurezza alimentare dell'uomo.

Maggiori informazioni:La missione del il Fondo Mondiale per la Diversità delle Colture è di conservare e rendere disponibile la diversità delle colture per la sicurezza alimentare nel mondo. Sebbene la diversità delle colture sia così importante per combattere la fame e per il futuro stesso dell'agricoltura, i finanziamenti sono incerti e tale diversità sta andando persa.. Il Fondo è un'organizzazione internazionale indipendente, costituita attraverso la partnership di FAO e Bioversity International, facente veci del CGIAR. Il Fondo è l'unica organizzazione che lavora a livello mondiale per risolvere questo problema.Per ulteriori informazioni visitare: www.croptrust.org.
La Fondazione per le Nazioni Unite fu creata nel 1998 grazie alla storica donazione imprenditoriale e filantropica di un 1 miliardo di dollari da parte di Ted Turner in supporto alle cause ed alle attività delle Nazioni Unite. La Fondazione delle Nazioni Unite costruisce ed attua partnership pubblico-private al fine di risolvere i problemi più pressanti nel modo e di ampliare il supporto alle Nazioni Unite attraverso campagne pubbliche e di appoggio. La Fondazione per le Nazioni Unite è un'organizzazione pubblica a scopo di beneficenza. Per la lista completa dei programmi della Fondazione o per saperne di più, vistare: www.unfoundation.org.
La Fondazione Bill & Melinda Gates, guidata dal convincimento che ogni vita ha uguale valore, opera per ridurre le ineguaglianze e per migliorare le condizioni di vita nel mondo. Nei paesi in via di sviluppo, le attività della Fondazione mirano al miglioramento della salute, alla riduzione della povertà estrema ed a migliorare l'accesso alle tecnologie nelle librerie pubbliche. Negli Stati Uniti la Fondazione cerca di assicurare che tutte le persone possano accedere ad una migliore educazione ed alle tecnologie nelle librerie pubbliche. A livello locale, essa mira al miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie disagiate. Stabilita a Seattle, la Fondazione è guidata da Patty Stonesifer e dai Co-presidenti, il Signor William H. Gates, Bill Gates e Melinda French Gates. Per ulteriori informazioni visitare il sito: www.gatesfoundation.org.

Fonte: www.vita.it

venerdì 13 aprile 2007

La soia fa bene ai muscoli degli atleti quanto il latte.


Le proteine vegetali contenute nella soia contribuiscono allo sviluppo dei muscoli come quelle animali del latte. Lo sostiene uno studio scientifico statunitense condotto dall'Indiana University e appena pubblicato sulla rivista "Journal of Nutrition". I ricercatori hanno confrontato il processo iniziale di sintesi delle proteine nei muscoli scheletrici in seguito all'ingestione di diversi tipi di proteine nei ratti. I roditori sono stati prima sottoposti a 120 minuti di esercizio su una ruota e poi sono stati nutriti con una dieta o base di carboidrati, o di carboidrati e di proteine del latte o infine di carboidrati e proteine della soia.
I risultati hanno dimostrato che le proteine della soia sono una per la "costruzione" dei muscoli in misura uguale a quelle del latte. Specialmente se affiancate da attività fisica aerobica.

Fonte: www.staibene.it

Allattare al seno fa bene al cuore della mamma.


Allattare il neonato al seno fa bene due volte: al piccolo, perché è il modo più naturale e sicuro per alimentarlo; alla mamma, perché la mette al sicuro da problemi cardiaci. La scoperta arriva in conclusione di un lungo studio della Harvard Medical School americana, durato 16 anni e condotto su un campione di 96.648 donne. Tra queste, coloro che avevano allattato al seno per almeno due anni, hanno fatto registrare il 19% in meno di probabilità di attacchi di cuore.
La coordinatrice della ricerca, Alison Steube, ritiene che gli effetti benefici sul cuore della mamma siano dovuti al fatto che allattare aiuta la donna a consumare la massa grassa accumulata nel corso della gravidanza.

Fonte: www.staibene.it

sabato 7 aprile 2007

Rapporto Amnesty su Guantanamo.

Un nuovo rapporto sulla situazione vissuta dai detenuti
nella base di Guantanamo è stato oggi diffuso da Amnesty
International. Il rapporto contiene anche informazioni sulla
nuova struttura, nominata “Campo 6”, aperta nel mese di
dicembre ’06.
La versione integrale del rapporto USA: Cruel and inhuman
Conditions of isolation for detainees in Guantánamo
Bay, sara’ disponibile in lingua inglese dal 5 aprile
all’indirizzo
http://web.amnesty.org/library/Index/ENGAMR510512007



GUANTÁNAMO:
UN NUOVO RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL
CONDANNA LE CONDIZIONI DI DETENZIONE

Amnesty International ha diffuso oggi un nuovo rapporto in
cui denuncia
che la grande maggioranza di coloro che si trovano ancora a
Guantánamo e’
detenuta in condizioni d’isolamento crudeli, che violano
gli standard
internazionali.

La maggior parte dei prigionieri e’ stata sottoposta a un
trattamento duro
per tutta la durata della detenzione, trascorsa in gabbie
metalliche o
celle di massima sicurezza. Per di piu’, una nuova
struttura aperta lo
scorso dicembre, conosciuta come Campo 6, ha determinato
condizioni ancora
piu’ rigide e durature d’isolamento estremo e
deprivazione sensoriale.

I prigionieri sono reclusi per 22 ore al giorno in celle
d’acciaio isolate
e recintate, tagliati quasi completamente fuori da ogni
contatto umano. Le
celle non hanno aperture sull’esterno o accesso a luce e
aria naturale. I
detenuti non possono svolgere alcuna attivita’, sono
sottoposti a
illuminazione costante, 24 ore su 24, e sorvegliati
regolarmente dal
personale del centro, attraverso spioncini collocati sulla
porta della
cella. Possono svolgere esercizio fisico uno per volta, in
un cortile
circondato da alte mura perimetrali che lasciano filtrare
poca luce
naturale. Poiche’ spesso vengono portati fuori dalle celle
di notte, essi
rischiano di non vedere la luce del sole per giorni e
giorni.

Le autorita’ statunitensi hanno descritto il Campo 6 come
una ‘struttura
moderna e all’avanguardia’, piu’ sicura per il
personale e piu
confortevole per i detenuti. Tuttavia, Amnesty International
ritiene che
le condizioni, come rilevato da immagini fotografiche e
dalle
testimonianze dei prigionieri e dei loro avvocati, violino
gli standard
internazionali sul trattamento umano. Per certi aspetti,
queste condizioni
appaiono maggiormente severe anche dei piu’ restrittivi
livelli di
custodia in ‘supermassima sicurezza’ applicati in
territorio statunitense,
criticati da organi internazionali come incompatibili con
gli standard e i
trattati internazionali sui diritti umani.

Secondo quanto risulta ad Amnesty International, intorno
all’80% dei circa
385 uomini che si trovano a Guantánamo sono detenuti in
isolamento: si
tratta di un passo indietro rispetto a decisioni precedenti,
tese a
migliorare le condizioni di detenzione e a favorire maggiore
socializzazione tra i prigionieri. Il Pentagono ha
comunicato che, intorno
alla meta’ di gennaio, 165 detenuti sono stati trasferiti
nel Campo 6.
Altri 100 sono in isolamento nel Campo 5, un’altra
struttura di massima
sicurezza di Guantánamo. Un’ulteriore ventina di
prigionieri si troverebbe
in isolamento nel Campo Echo, una struttura separata dalle
altre, dove le
condizioni di detenzione sono state definite dal Comitato
internazionale
della Croce rossa ‘estremamente dure’.

Shaker Aamer, residente nel Regno Unito ed ex mediatore tra
i detenuti e
il personale del centro, e’ in isolamento totale a Camp
Echo dal settembre
2005. Nella stessa struttura si trova anche, da 10 mesi,
Saber Lahmer, un
algerino catturato in Bosnia. Entrambi gli uomini sono
reclusi in celle
piccole, prive di finestra, con poche possibilita’ di fare
esercizio
fisico e nessun oggetto personale, fatta eccezione per una
copia del
Corano. A marzo Lahmer avrebbe rifiutato di lasciare la
propria cella per
un colloquio, gia’ concordato da tempo, col proprio
avvocato e cio’ ha
sollevato forti preoccupazioni per la sua salute mentale.

Le misure di sicurezza pare siano significativamente
aumentate a seguito
di un prolungato sciopero della fame e della morte di tre
prigionieri,
suicidatisi nel giugno scorso. Molte delle persone
trasferite al Campo 6
provengono dal Campo 4, dove erano detenute in gruppi
all’interno di
baracche e avevano la possibilita’ di svolgere una serie
di attivita
ricreative. La popolazione carceraria del Campo 4 e’ scesa
da 180
prigionieri nel maggio 2006, agli attuali 35.

Tra i detenuti dei Campi 5 e 6 figurano persone di cui e’
stato gia
stabilito il rilascio o il trasferimento, tra cui alcuni
uiguri, cinesi di
religione musulmana, i quali tuttavia non possono tornare in
Cina a causa
del rischio di persecuzione.

Amnesty International teme che le condizioni detentive,
oltre a essere
inumane, possano avere un effetto fortemente negativo sulla
salute
psicologica e fisica di molti prigionieri, acuendo lo stress
provocato
dalla detenzione a tempo indeterminato, senza accusa ne’
contatto coi
propri familiari. Avvocati che hanno recentemente visitato i
prigionieri
del Campo 6, hanno espresso preoccupazione per l’impatto
delle condizioni
detentive sulla salute mentale di diversi dei loro clienti.
L’organizzazione per i diritti umani chiede che
Guantánamo sia chiusa e
che i detenuti siano incriminati e processati secondo gli
standard
internazionali sui processi equi oppure rilasciati. Nel
frattempo, gli Usa
dovranno prendere immediate misure per alleviare le
condizioni detentive e
assicurare che tutti i prigionieri siano trattati secondo
gli standard e i
trattati internazionali.

Le misure sollecitate da Amnesty International comprendono
la fine
dell’isolamento prolungato e in condizioni di limitata
stimolazione
sensoriale, un aumento delle attivita’ e delle
opportunita’ di
associazione tra i detenuti, contatti regolari con le
proprie famiglie e
possibilita’ di fare telefonate e ricevere visite.

Amnesty International, infine, chiede al governo
statunitense di
consentire l’ingresso a Guantánamo di organizzazioni
indipendenti e di
esperti Onu sui diritti umani, nonche’ di un team
indipendente di medici
che possa visitare i detenuti in privato e accertarne le
condizioni di salute.

Fonte: LATINOAMERICA


"Project Manager del Terzo settore", il corso.


di Redazione (redazione@vita.it)

Ad organizzarlo CISP-Comitato internazionale sviluppo dei popoli. Termine per iscrizioni: 26 aprile.

Migliorare la capacità di programmazione e gestione degli interventi con competenze manageriali: è questo l'obiettivo del Corso breve di formazione in progettazione per Project Manager del Terzo settore che il CISP (Comitato internazionale sviluppo dei popoli) sta per avviare, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma, nei mesi di maggio e giugno 2007.
L'idea del progetto è quella di rafforzare le capacità manageriali del terzo settore per sopperire ai bisogni formativi degli operatori della cooperazione allo sviluppo, accrescendo le capacità delle associazioni di incidere col proprio operato sulle condizioni verso le quali si rivolgono. Attività chiave del progetto è infatti l'organizzazione di un corso di formazione indirizzato a funzionari e responsabili delle attività progettuali di associazioni operanti nel territorio della provincia di Roma, e finalizzato alla trasmissione di competenze gestionali relative all'intero ciclo di progetto.

Le lezioni, che si tengono a Roma, sono organizzate in tre moduli da 20 ore ciascuno, per un totale di 60 ore: 1. Formulazione e gestione; 2. Monitoraggio e valutazione; 3. Budget, gestione finanziaria e reporting. Il corso è rivolto principalmente a chi opera nella gestione dei progetti, con particolare riferimento ai programmisti, ad un massimo di 20 partecipanti, provenienti da associazioni, fondazioni, e organizzazioni no profit del privato sociale in generale, impegnate nel campo dell'intercultura e dell'immigrazione, della ricerca sociale, della solidarietà internazionale, dell'integrazione sociale e dell'assistenza psicosociale, che già partecipino a bandi di enti finanziatori pubblici e privati. Verranno privilegiate entità di piccole dimensioni, associazioni di immigrati e candidati che hanno già esperienza di progettazione.

Per maggiori informazioni ed iscrizioni scrivere email a francia@cisp-ngo.org o consultare il sito www.sviluppodeipopoli.org o telefonare al 063215498. Il termine per le iscrizioni scade il 26 aprile, mentre le lezioni inizieranno indicativamente il 10 maggio e termineranno il 17 giugno.


Fonte: www.vita.it

Lavoro minorile: accordo Brasile-Ecuador


di Gabriella Meroni (g.meroni@vita.it)

I due paesi coopereranno contro questa piaga


Firmato un accordo di cooperazione tra Brasile ed Ecuador per combattere lavoro minorile. I punti principali dell'intesa sono il rafforzamento del sistema di ispezione, lo scambio di informazioni e la formazione comune. L'Ecuador, infatti, e' interessato a conoscere i programmi adottati dal ministero per lo Sviluppo Sociale brasiliano, come il 'Programma di sradicamento del lavoro infantile' (Peti) e la 'Borsa famiglia'. Mentre il Brasile offrira' esperienza e formazione per tecnici ecuadoregni e organizzera' seminari e attivita' pratiche sulla metodologia dell'ispettorato sul lavoro.

Fonte: www.vita.it

Clima: Wwf, rischio per le dieci meraviglie del mondo


di Redazione (redazione@vita.it)

Allarme dell'organizzazione internazionale per la difesa dell'ambiente

Dalle vette piu' alte del pianeta ai coloratissimi abissi degli oceani: specie, paesaggi, ecosistemi straordinariamente affascinanti e di fondamentale importanza ecologica rischiano di non sopravvivere agli impatti del cambiamento climatico indotti dall'intervento umano, che sta ormai procedendo a ritmi insostenibili. Le meraviglie della natura hanno caldo, lo racconta, insieme al lavoro svolto per difenderle, l'ultimo dossier del Wwf ''Salviamo le meraviglie naturali del mondo dal cambiamento climatico'', a un giorno dal rapporto del secondo Gruppo di Lavoro dell'IPCC (Comitato Intergovernativo sul Mutamento Climatico) sugli impatti, la vulnerabilita' e l'adattamento ai cambiamenti climatici, la cui pubblicazione e' prevista per domani. Sono dieci le meraviglie della natura piu' a rischio scelte come focus dal WWF, molte le altre che presto o tardi subiranno un analogo grado di minaccia. A cominciare dalla barriera corallina - il cui valore complessivo, fondato sulla ricchezza di biodiversita' che raccoglie, e' calcolato approssimativamente in 30 miliardi di dollari - che si sta sbiancando per le elevate temperature dei mari e rischia una progressiva distruzione, con drammatiche conseguenze per le innumerevoli forme di vita che vi trovano sostentamento (pari al 25% della vita marina) e per molte popolazioni in via di sviluppo. Ma soffrira', ad esempio, anche il deserto di Chihuahua, l'area desertica piu' ricca di biodiversita' con oltre 3500 specie di piante di cui un migliaio endemiche, il cui delicato equilibrio idrico e' seriamente minacciato dalla variazione delle precipitazioni e dai lunghi periodi di siccita'. Mentre il motore idraulico del mondo, il Rio delle Amazzoni, che riversa nell'oceano circa un quinto dell'acqua dolce che complessivamente vi confluisce ed e' un regolatore climatico per tutto il pianeta, subira' un prosciugamento diffuso, con la possibilita' che buona parte della foresta pluviale si trasformi in un'arida savana.


Fonte: www.vita.it

lunedì 2 aprile 2007

Con un pieno di bioetanolo si mangia per un anno!


Sì, avete letto esattamente: un pieno di bioetanolo per un SUV equivale a sfamare un uomo per un anno.
Ecco la dimostrazione:
un SUV può avere un serbatoio di circa 100 litri.
100 litri di bioetanolo si ottengono da 266 kg di mais
1 kg di mais fornisce 3500 kcal
266 kg forniscono quindi oltre 930 mila kcal
divise per 365 si ottengono oltre 2500 kcal al giorno, corrispondenti ad una buona dieta
Il fondatore del WorldWatch Institute, Lester Brown, è preoccupato da lungo tempo a proposito della sostenibilità delle nostre forniture di cibo e avverte : «Le automobili e non gli uomini si prenderanno la maggior parte dell'aumentata produzione di grano di quest'anno.» Le auto stanno per divorare gli uomini.
Il boom dei biocarburanti inizia ad avere un significativo impatto a livello mondiale. Il Brasile usa metà del suo raccolto di canna da zucchero fornire il 40% del combustibile alle sue auto, mentre sta accelerando la deforestazione per crescere altra canna da zucchero e soia.
Il recente accordo tra Bush e Lula sul biodiesel significa semplicemente meno foresta amazzonica e più fame per i poveri brasiliani. D'altra parte, si sa che nella lunga storia dell'evoluzione su questo pianeta, le auto sono gli esseri più importanti...
Analoghi disastri si stanno preparando in Asia Orientale, come abbiamo già raccontato.
Siamo davvero così convinti che il nostro irrinunciabile progresso consista nel tagliare la foresta in Brasile per avere il biocarburante "ecologico" da mettere nel nostro serbatoio per andare al supermercato per comprare l'acqua in bottiglia?