di Redazione (redazione@vita.it)
Dall'Italia ogni anno svaniscono 26 milioni di tonnellate di rifiuti
Ogni anno in Italia ''svanisce nel nulla'' una quantita' enorme di rifiuti, almeno 26 milioni di tonnellate, circa il 25% del totale prodotto: una montagna di spazzatura alta come il Gran Sasso (2.600 metri). Sono le cifre del dossier Ecomafie di Legambiente presentato oggi secondo il quale il business della ''Rifiuti spa'' cresce in un anno del 38%.
Da questo fronte pero' arrivano anche notizie positive: il 2006 e' l'anno dei record, per il numero d'inchieste (18), di arresti (126) e di persone denunciate (417), grazie allo strumento fornito alle forze dell'ordine e alla magistratura dall'introduzione del delitto ambientale di organizzazione di traffico illecito di rifiuti (previsto dall'art. 53 bis del ''decreto Ronchi'', oggi sostituito dall'art. 260 del Codice dell'ambiente).
Dalla sua entrata in vigore, nel 2002, fino a marzo 2007, le forze dell'ordine hanno concluso 70 inchieste in tutta Italia (si salva solo la Valle d'Aosta) con 463 trafficanti arrestati, 1.594 persone denunciate, 453 aziende coinvolte. Nella classifica per numero di infrazioni alla normativa sui rifiuti primeggia la Campania (448 reati, pari al 10,2% del totale nazionale, era la seconda regione nel 2005), seguita dalla Sicilia, che sale dal quarto posto (426 infrazioni, 9,7% del totale) e dalla Puglia, regina della classifica dello scorso anno (410 reati, 9,3% del totale). Il Veneto scende al sesto posto della classifica (era terza). Un discorso a parte meritano i traffici internazionali.
L'Agenzia delle Dogane ha sequestrato nel 2006 circa 286 container con oltre 9.000 tonnellate di rifiuti. La Cina si conferma meta privilegiata dei traffici illeciti provenienti dai paesi industrializzati. Un vero affare per le imprese: lo smaltimento legale di un container di 15 tonnellate di rifiuti pericolosi costa infatti circa 60mila euro, per la stessa quantita' il mercato illegale d'Oriente ne chiede solo 5.000. Piu' del 90% dei rifiuti esportati in Cina finisce nei villaggi della costa, dove, senza alcuna precauzione, viene recuperato il possibile. Tra le mete dei traffici illegali anche India, Siria, Croazia, Austria, Norvegia, Francia e alcuni paesi del Nord Africa.
Fonte: www.vita.it
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mercoledì 25 aprile 2007
Ecomafie: Pechino è la nuova meta
Pubblicato da
Dolce Vita
alle
01:51
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