A Mogadiscio, l'unico linguaggio chiaro continua ad essere quello delle bombe. Diversi colpi di mortaio sono stati sparati contro l'edificio sede della Conferenza di pace e riconciliazione e hanno ucciso sei civili, tra cui cinque bambini. Lo riferiscono residenti nella zona. Una fonte della sicurezza riportata dall'Ansa ha precisato che il primo ministro Ali Mohammed Gedi aveva lasciato già il posto quando è avvenuto l'attacco.
È durata quattro ore questa mattina la seconda sessione della Conferenza di pace e riconciliazione a Mogadiscio, che è stata poi di nuovo rinviata a sabato prossimo.
Aperta ufficialmente domenica scorsa, la riunione era stata subito sospesa e aggiornata ad oggi a causa di lanci di granate nei pressi dell'edificio che la ospita. Il motivo del nuovo rinvio della Conferenza – almeno ufficialmente – è di permettere la preghiera del venerdì; i somali sono praticamente tutti musulmani.
Subito dopo l'inizio ufficiale dei lavori, domenica scorsa, la conferenza era stata aggiornata a giovedì. Per permettere ai delegati ritardatari di giungere nella capitale, secondo la versione governativa. Per paura di possibili attentati, secondo altre fonti. Lo Shabaab, l'ala militare delle Corti islamiche cacciate da Mogadiscio lo scorso dicembre, ha già fatto sapere che colpirà chiunque decidesse di partecipare alla conferenza. Come avvertimento, nei giorni scorsi i miliziani hanno colpito numerosi obiettivi nelle vicinanze della sede dell'incontro.
Il giornalista somalo Abukar Albadri ha detto all'agenzia Peacereport che, “su 1325 delegati ne sono arrivati tra i 900 e i mille, stando al governo. Ma a occhio e croce direi che siamo sui 6-700, non di più”.La conferenza, che durerà 45 giorni e costerà qualcosa come 32 milioni di dollari, dovrebbe affrontare problemi quali la divisione del potere tra clan e il disarmo delle milizie.
Negli ultimi giorni, lo storico mercato di Bakara è stato preso di mira dagli insorti. Mercoledì, al mercato sono esplosi almeno quattro ordigni che hanno fatto tre morti e più di dieci feriti. Stanotte, gli insorti hanno accolto a colpi di granate e mortai i soldati somali che pattugliavano Bakara, nei combattimenti più feroci delle ultime due settimane. I morti sono almeno due.
Fonte: http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=83100
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venerdì 20 luglio 2007
Somalia: riapre sotto le granate conferenza di pace
Pubblicato da
Dolce Vita
alle
17:41
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Etichette: bombe, conferenza, mogadiscio, pace, somalia
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